Via Mottola 30/C 70015 Noci (Ba)
Tel. Fax.: 080 4949093 - E-mail: info@casaperlavitanoci.it
Informazioni generali
Presentazione
La Casa per la Vita è una casa famiglia per persone con problematiche psicosociali, intesa come struttura residenziale a carattere prevalentemente sociale e a media intensità assistenziale sanitaria, per accoglienza temporanea o permanente, consistente in un nucleo, anche autogestito, di convivenza a carattere familiare per persone con problematiche psicosociali definitivamente uscite dal circuito sanitario/psichiatrico, prive di validi riferimenti familiari, e/o che necessitano di sostegno nel mantenimento del livello di autonomia e/o nel percorso di reinserimento sociale e/o lavorativo. (Reg. Regionale 10 febbraio 2010, n°7.)
Informazioni sull’accoglienza
L’accoglienza è programmata, può essere richiesta dall’equipe del DSM-UVM del Servizio Sanitario Regionale e viene erogata secondo le disposizioni normative in atto.
La prima visita
A seguito del primo contatto, ha luogo la “prima visita”, in cui l’equipe della Struttura e l’utente con l’equipe inviante si incontrano per:
a) Valutare la disabilità dell’utente;
b) Tracciare la storia personale e relazionale dell’utente;
c) Sancire la collaborazione con il Servizio Psichiatrico pubblico di appartenenza;
d) Far conoscere il modello operativo della Struttura, per consentire una valutazione reciproca della compatibilità.
La presa in carico
L’accertata compatibilità permette la “presa in carico”, che prevede un affido dell’utente all’intera equipe professionale per:
a) La costruzione di una relazione significativa, che parta dalle esigenze personali di ogni utente;
b) Istituire una specifica modalità operativa costituendo un progetto centrato sul prendersi cura dell’utente accogliendone, la parte infantile e bisognosa di dipendenza, dall’altro facendo leva sulle sue capacità di espressione adulta.
Documenti da presentare al momento del ricovero
Al momento dell’accoglienza l’utente paziente deve presentare la seguente documentazione:
Durante il ricovero
A tal proposito si consiglia di portare i seguenti indumenti e prodotti per l’igiene personale:
Servizio alberghiero
Le pulizie e disinfezioni dei moduli abitativi e dei spazi comuni si effettuano dalle 08:30 alle 10:30, con un ripasso pomeridiano dalle 15:30 alle 16:30.
I pasti vengono serviti nei seguenti orari:
È opportuno attenersi al menù proposto che sarà sempre equilibrato, sano ed eventualmente diversificato per ogni esigenza dell’utenza con specifica attenzione ad aspetti nutrizionali.
Orario visite
I visitatori sono ammessi tutti i giorni, per motivi di ordine organizzativo è necessario che rispettino il seguente orario di visita: dalle ore 16:00 alle ore 19:00. Eventuali visite non comprese nell’orario sopracitato possono essere concordate con il personale.
Premesso che la visita dei parenti e amici rappresenta per l’utente un momento di conforto, va tuttavia richiesto ai visitatori di mantenere un comportamento che non costituisca motivo di affaticamento o di disturbo, sia per l’utente che riceve la visita sia per gli altri ospiti della struttura.
Inoltre si richiede la collaborazione di tutti e l’osservanza di alcune semplici regole dettate da ragioni di carattere igienico ed organizzativo. I visitatori non devono:
Assistenza sanitaria (secondo quanto previsto dal piano di assistenza individualizzato)
L’assistente sociale è a disposizione degli utenti, quotidianamente dalle 09:00 alle 13:00 e, comunque, ogni qual volta sia necessaria la presenza.
L’assistenza medica ed infermieristica è prevista quotidianamente secondo i bisogni dell’utente.
L’assistenza riabilitativa ed educativa è garantita quotidianamente in tutto l’arco della giornata.
Tutto il personale è disponibile a fornire tutti i chiarimenti necessari all’utente ed ai suoi familiari. È fatto assolutamente divieto fornire informazioni telefoniche sui ricoverati e, comunque, tutti i dati sensibili sono gestiti dall’Ente e potranno essere conosciuti esclusivamente con il consenso dell’iteressato secondo i dettami legislativi in atto in materia di tutela della privacy (D.lgs. 196/2003 e s.m.i.)
Dimissioni
Al momento della dimissione verrà rilasciata all’utente una relazione dettagliata con il riepilogo dei principali accertamenti effettuati nel decorso clinico -riabilitativo, nonché la terapia farmacologica in atto.
È inoltre possibile richiedere presso gli Uffici Amministrativi copia della cartella clinica personale.
Notizie utili
Telefono pubblico: all’interno della Struttura è disponibile una linea telefonica per l’utenza. È possibile ricevere telefonate esterne secondo tempi e modalità dettati dall’organizzazione interna.
Radio e televisione: ciascun modulo abitativo è dotato di apparecchiature radio e tv. Ciascun utente può utilizzare apparecchiatura elettronica personale previo consenso dell’équipe medica.
Postazione internet per l’utenza (fissa o wireless) ALICE TELECOM ITALIA!
Attività e servizi riabilitativi e risocializzanti
La C.P.V. propone attività laboratoriali finalizzate all’acquisizione di particolari conoscenze al fine di potenziare le risorse personali, nonché le abilità residue di ognuno.
Laboratorio di informatica: attraverso l’uso del computer vengono stimolate attività quali:
Laboratorio di psicomotricità: per conseguire maggiore sicurezza nel confronto e nella conoscenza del proprio corpo in relazione all’ambiente e agli attrezzi in forma divertente, ma sempre a scopo educativo (esercizi a corpo libero, con piccoli attrezzi e giochi di squadra)
Laboratorio di artigianato: l’attività si propone di stimolare la percezione tattile e l’abilità creativa, attraverso l’uso di materiali diversi facilmente reperibili che vengono manipolati e utilizzati per creare, mediante il loro assemblaggio, composizioni e oggetti.
Laboratorio cognitivo: potenzia le conoscenze discriminative tra rapporti quantitativi, qualitativi, temporali. Potenzia la lettura e la comprensione, la scrittura e la sintassi.
Laboratorio di lettura: si pone come obiettivo il potenziamento dell’ascolto e dell’attenzione, stimola la memoria e la capacità di sintetizzare. Pone i pazienti in un gruppo di lavoro e di socializzazione di vissuti. (la c.p.v. è abbonata a quotidiani nazionali, settimanali nazionali e locali)
Laboratorio di cucina: potenzia le abilità di potersi preparare un pranzo, stimola i sensi e la conoscenza degli alimenti anche per un’alimentazione equilibrata.
Laboratorio di geografia: potenzia l’orientamento spaziale, la conoscenza del territorio locale e nazionale, anche attraverso usi e costumi locali.
Animazione musicale: utilizza il linguaggio musicale per esprimere se stessi e mettersi in relazione con l’altro.
Attività di integrazione sul territorio attraverso attività estene risocializzanti strutturate ed individualizzate in base ai bisogni dell’utente e alle proprie capacità, espresse sia in base al reale bisogno e sia rispetto al proprio interesse. (associazioni socio culturali presenti sul territorio, associazioni sportive, associazioni di volontariato) (esercizi commerciali e infrastrutture pubbliche presenti sul territorio come – supermercati,edicole, fruttivendoli,macellerie,bar ed ancora uffici comunali, asl, ambulatori, medici di base ecc.)
Coinvolgimento periodico dei familiari in colloqui sia gruppali che individuali per verificare l’andamento del servizio secondo il piano di assistenza individualizzato
Servizio di trasporto quotidiano.
Equipe interdisciplinare
Coordinatore responsabile
Assistente sociale
Educatori professionali
Operatori socio saninati
Infermiere professionale (al bisogno)
(La molteplicità delle figure professionali opera i propri interventi nello specifico delle proprie funzioni professionali, integrandolo sempre con quello degli altri, nell’ambito di una strategia e modalità comune di relazione e lavoro con l’ospite/utente. Il modello metodologico utilizzato sarà quello del lavoro di gruppo mirato al supporto quotidiano in base agli obbiettivi individuali di ogni utente tenedo conto delle diverse autonomie in base alle progressive loro acquisizioni)
Principi fondamentali
Per il raggiungimento degli obiettivi prefissati la C.P.V. deve poter essere scelta liberamente dall’utente al di fuori di ogni costrizione materiale e/o morale. Ciò si realizza garantendo all’utente, da parte della Struttura, il suo preciso diritto alla libera scelta e del luogo di cura, assicurando, nei tempi più brevi possibili, l’accesso a cure di qualità qualunque sia l’appartenenza sociale, ideologica, politica, economica, etnica o di età dell’utente.
La Struttura persegue, in ogni caso, i seguenti principi:
Il fine istituzionale della Struttura è quindi la salute dell’utente, al quale garantisce:
a) Il massimo della sicurezza nell’esercizio della assistenza socio-sanitaria, l’esecuzione dei trattamenti e la vigilanza sugli utenti;
b) Il miglior standard qualitativo delle cure, al fine di evitare motivi di spersonalizzazione dovuta al ricovero ed al trattamento.
Garante di tali principi e fini istituzionali è la Direzione a cui l’utente potrà fare riferimento in ogni evenienza per la sua tutela, salvaguardia e rispetto.
Diritti e doveri degli utenti del Servizio Sanitario
Diritti dell’utente:
Doveri dell’utente:
La Cartella Clinica
È un documento ufficiale che contiene tutte le notizie afferenti il ricovero. Il responsabile di quanto in essa contenuto è la Direzione, che lo conserva nel rispetto dei dettami in materia di tutela dei “dati sensibili”.
Per tutelare il suo diritto al segreto professionale, la Legge riconosce nell’utente il solo avente diritto ad avere copia conforme all’originale della Cartella Clinica.
Al fine della salvaguardia della segretezza dei dati, le indicazioni di seguito riportate, saranno rigide ed inflessibili:
Impegno di qualità
Obiettivo della Struttura è il miglioramento continuo nel servizio offerto, attraverso l’impegno diretto al raggiungimento di standard qualitativi sempre più elevati nell’impianto organizzativo.
Qualità e miglioramento dovranno essere sempre più verificabili mediante misure oggettive che riguardano aspetti tecnologici, organizzativi e professionali interni, nonché di relazione ed informazione.
All’utente viene attribuito un ruolo centrale. Particolare attenzione viene posta all’ascolto dei suoi bisogni al fine di fornire sempre una prestazione personalizzata e di qualità.
La Struttura garantisce la funzione di tutela nei confronti del cittadino, anche attraverso la possibilità, per quest’ultimo, di sporgere reclamo, a seguito di disservizio, atto o comportamento, che abbiano negato o limitato la fruibilità delle prestazioni, l’umanizzazione del ricovero, i principi fondamentali dell’assistenza sanitaria.
A tal fine la Struttura ha introdotto un sistema di comunicazione con il cittadino-utente basato oltre che sul rapporto diretto, anche sulla compilazione di apposite schede di soddisfazione dell’utente, attraverso le quali egli può formulare proposte di miglioramento. Tali schede vengono di norma immesse in busta chiusa e imbucate presso apposita cassetta, ubicata presso la Direzione.
In ogni caso, la Direzione provvede, se a conoscenza dell’estensore del reclamo, a dare risposte immediate all’utente, ovvero, se trattasi di segnalazioni e/o reclami che si presentano non d’immediata soluzione, predispone l’attività istruttoria, secondo le procedure fissate dal Regolamento di pubblica tutela previsto dal D. Lgs. 502/92 così come modificato dal D. Lgs. 517/93.
La direzione
GENERALITA’
Il presente Regolamento esplicita le strategie complessive, e cioè l’indirizzo dato dalla Direzione, che consiste nel definire i campi prioritari di azione, gli obiettivi finali ed intermedi, i relativi indicatori e quali metodi adottare per raggiungere gli obiettivi.
Tali strategie risultano in linea con gli indirizzi e le priorità indicate negli atti di programmazione e nelle direttive regionali e nazionali. Le strategie complessive sono sottoposte a verifica ed aggiornamento tenendo conto di eventuali modifiche alla programmazione regionale.
Politiche ed obiettivi rappresentano la missione della C.P.V. la quale è sottoposta a verifica ed aggiornamento periodico.
POLITICA DELLA C.P.V. (MISSIONE)
La missione della C.P.V. è quella di fornire assistenza ad utenti con problematiche psicosociali utilizzando adeguatamente le possibilità del processo scientifico.
Il livello di qualità che la C.P.V. intende perseguire è:
OBIETTIVI DELLA C.P.V.
La Direzione della C.P.V. si è prefissata il raggiungimento dei propri obiettivi attraverso i metodi seguenti:
La C.P.V. per il raggiungimento degli obiettivi sopra citati si impegna a:
Per conseguire questi obiettivi la Direzione della C.P.V. dispone l’attuazione del sistema aziendale secondo le modalità riportate nel manuale Organizzativo, in ottemperanza alle Leggi Regionali e Nazionali, in materia di accreditamento istituzionale di strutture sanitarie, oltre al riferimento alle Normative Volontarie (e non cogenti) UNI EN ISO 9001:2000.
La Direzione della C.P.V. si impegna a sensibilizzare e motivare tutto il personale affinché la politica di raggiungimento degli obiettivi e metodi venga compresa, attuata e sostenuta a tutti i livelli.
ANALISI DEGLI OBIETTIVI
Gli obiettivi sono sottoposti a verifica periodica considerando l’eventuali modifiche della programmazione Regionale o aziendale.
L’”analisi degli obiettivi” è condotta attraverso:
APPROVAZIONE E DISTRIBUZIONE
Il presente Regolamento è approvato dalla Direzione ed è portato a conoscenza di tutto il Personale.
La Direzione
La struttura
La Casa per la Vita è una casa famiglia per persone con problematiche psicosociali, intesa come struttura residenziale a carattere prevalentemente sociale e a media intensità assistenziale sanitaria, per accoglienza temporanea o permanente, consistente in un nucleo, anche autogestito, di convivenza a carattere familiare per persone con problematiche psicosociali definitivamente uscite dal circuito sanitario/psichiatrico, prive di validi riferimenti familiari, e/o che necessitano di sostegno nel mantenimento del livello di autonomia e/o nel percorso di inserimento reinserimento sociale e/o lavorativo.
Si avvale del lavoro di educatori professionali laureati, operatori OSS qualificati, un assistente sociale ed un coordinatore. Vengono effettuati turni di lavoro sulle 24 ore, articolati in diurni, pomeridiani e notturni.
La struttura ha sede in Zona F n. 31, ed è servita da un servizio di trasporto pubblico, diurno e pomeridiano; inoltre la C.P.V. è fornita di un mezzo di trasporto privato.
È strutturata in una villa, circondata da giardino, prevede “moduli abitativi indipendenti”, con spazi adeguatamente arredati e dimensionati in relazione ai bisogni degli ospiti accolti, come previsto dal Reg. Regionale 10 febbraio 2010, n°7. Gli spazi collettivi, ovvero destinati alla socializzazione: cucina, sala pranzo - sale TV, postazione internet, spazio destinato alle attività giornaliere e ricreative sono spazi comuni ai moduli abitativi dell’intera struttura.
Inoltre al piano terra vi sono i locali adibiti all’ufficio del coordinatore, alla somministrazione della terapia, alle riunioni.
La C.P.V. struttura progetti terapeutici individualizzati, in sinergia e continuità con i servizi territoriali invianti, si caratterizza come un luogo che tiene conto dei bisogni dell’assistito, ne contiene la passività e ne prevenire la regressione, lavorando sulla volontarietà al trattamento.
Ospita persone che hanno già frequentato progetti terapeutici riabilitativi in C.R.A.P. e che hanno raggiunto una sufficiente stabilizzazione della sintomatologia ed “un sufficiente grado di autonomia” necessario per il reinserimento sociale.
I programmi della C.P.V. , tenendo conto della normativa regionale e dello specifico bisogno degli utenti, garantiscono la continuità e l’ottimizzazione del PTR affrontato, consolidando autonomie e abilità, assicurando una “ buona qualità della vita”.
Puntano su un’ attività di riabilitazione, intendendo un processo che ha come obiettivi quelli di identificare, prevenire e ridurre le cause dell’inabilità e nello stesso tempo aiutare la persona a sviluppare ed usare le proprie risorse e capacità in modo da acquisire più fiducia in se stessa ed aumentare il livello di autostima, facendo leva su ciò che vi è di sano e non sulla patologia.
La riabilitazione è un metodo di trattamento che ha lo scopo fondamentale di attivare processi di cambiamento finalizzati ad aumentare il potere contrattuale della persona, le sue possibilità di scambio di risorse ed affetti, la sua autonomia, il suo senso di responsabilità verso se stesso e verso gli altri. L’agire riabilitativo deve pertanto pensare la persona come soggetto partecipe e presente alla propria cura in cui l’attenzione è focalizzata sulle risorse prima ancora che sulla malattia.
Il concetto di cura non va inteso come terapia, ma essenzialmente come “prendersi cura”, lontano quindi dalle categorie della curabilità o incurabilità della malattia, nell’ottica di un processo in cui l’intenzionalità di “fare crescere” favorisce l’evoluzione ed il cambiamento, ovvero il raggiungimento di una sorta di equilibrio e di reciproco adattamento che consentono la possibilità di un’integrazione armonica ed accettabile nell’ambito sociale.
La giornata-tipo della C.P.V. mima quella che si svolge all’interno di una abitazione vera e propria. Dopo la sveglia ospiti ed educatori condividono il momento della colazione e si accordano sull’organizzazione della giornata: ogni paziente viene aiutato a ricordare il proprio programma o, nel caso di persona più autonoma, se ne verifica l’attuazione.
Dopo la somministrazione della terapia, i pazienti svolgono le normali operazioni di cura di sé, riassettano le proprie stanze e gli spazi comuni.
Nell’arco della giornata i pazienti partecipano alle varie attività laboratoriali proposte ed anche allo svolgimento degli atti usuali della vita quotidiana (spesa, eventuali visite mediche, ritiro di documenti, ecc.).
Il pranzo e la cena sono momenti conviviali condivisi con gli educatori, così come il riordino della sala mensa e della cucina.
Settimanalmente i pazienti prendono parte alla riunione di Struttura, durante la quale si affrontano le problematiche e le necessità che emergono dalla convivenza dei pazienti tra di loro e con gli educatori.
Le figure che operano nella riabilitazione non hanno ruoli nettamente divisi e definiti entro i limiti della qualifica professionale: devono essere addestrati al lavoro di gruppo ed all’interazione in équipe, aver capacità comunicative e di contatto empatico, sapersi adattare e al tempo stesso essere innovati e creativi, avere capacità decisionali e capacità di critica.
In senso generale si può dire che la formazione in Riabilitazione dovrebbe articolarsi lungo i quattro assi fondamentali del Sapere: Sapere, Saper Fare, Saper Essere e Saper Divenire.
Il Sapere nasce dall’acquisizione di nozioni teoriche, da un apprendimento che non si può esaurire negli anni della formazione universitaria ma che necessita di un continuo aggiornamento.
Più complesso è tradurre il Saper Fare che significa mediare e riconvertire il sapere teorico in operatività, tenendo conto delle molte variabili possibili (ad esempio dove sono, con chi sono, cosa facciamo, cosa abbiamo a disposizione, dove vogliamo andare, ecc).
Il Saper Essere è legato alla relazione con se stessi e con gli altri, alla possibilità di essere dentro una relazione di ruolo, pur mantenendo la propria autenticità di persona e la capacità empatica di entrare in relazione con l’altro, che non deve sentirsi “un oggetto da manipolare ed influenzare” ma un “individuo da comprendere”.
Il Saper Divenire è legato alla capacità di riconvertirsi e ridefinirsi al variare del contesto nel quale ci si trova, senza perdere la propria identità professionale o il proprio ruolo.
L’educatore di affidamento
Al centro dell’intervento terapeutico - riabilitativo della C.P.V. viene posta la relazione di affidamento fra educatore e paziente e si cerca, evitando le connotazioni sanitario-ospedaliere, di creare un’alleanza terapeutica.
L’affido terapeutico è centrato sul prendersi cura del paziente accogliendone, da un lato, la parte infantile e bisognosa del dipendere, dall’altro facendo leva sulle sue capacità di espressione adulta.
Entrare in rapporto empatico con il paziente è la condizione necessaria ed irrinunciabile “per fare una buona riabilitazione” qualunque sia l’orientamento teorico, la formazione professionale e la metodologia d’intervento. Tale capacità di entrare in contatto emotivo con l’altro si fonda su una propensione naturale, un tratto di carattere che come tale non può essere insegnato, ma che con un buon addestramento ed un’attenta riflessione si può sviluppare e migliorare.
Uno degli aspetti peculiari dell’intervento riabilitativo è costituito dall’affidamento. Al momento dell’ingresso di un paziente nella struttura viene individuata una figura di affidamento, un educatore professionale, che lo seguirà lungo tutto il percorso terapeutico.
La costruzione di un progetto terapeutico è proprio il momento concreto di incontro e confronto delle diverse professionalità. Ogni progetto va inteso come un processo in cui il piano iniziale è solo il punto di partenza; è fondamentale definire obiettivi chiari e delineare il più possibile le tappe
necessarie a raggiungerli. Una costante valutazione dei risultati raggiunti, dei punti di forza (risorse) e di debolezza (disabilità) del paziente consente di adeguare il programma in modo da tenere attivo il processo di cambiamento.
La C.P.V. propone attività laboratori ali finalizzate all’acquisizione di particolari conoscenze al fine di potenziare le risorse personali, nonché le abilità residue di ognuno.
Laboratorio di informatica: attraverso l’uso del computer vengono stimolate attività quali:
Laboratorio di psicomotricità: per conseguire maggiore sicurezza nel confronto e nella conoscenza del proprio corpo in relazione all’ambiente e agli attrezzi in forma divertente, ma sempre a scopo educativo (esercizi a corpo libero, con piccoli attrezzi e giochi di squadra)
Laboratorio di artigianato: l’attività si propone di stimolare la percezione tattile e l’abilità creativa, attraverso l’uso di materiali diversi facilmente reperibili che vengono manipolati e utilizzati per creare, mediante il loro assemblaggio, composizioni e oggetti.
Laboratorio cognitivo: potenzia le conoscenze discriminative tra rapporti quantitativi, qualitativi, temporali. Potenzia la lettura e la comprensione, la scrittura e la sintassi.
Laboratorio di lettura: si pone come obiettivo il potenziamento dell’ascolto e dell’attenzione, stimola la memoria e la capacità di sintetizzare. Pone i pazienti in un gruppo di lavoro e di socializzazione di vissuti.
Laboratorio di cucina: potenzia le abilità di potersi preparare un pranzo, stimola i sensi e la conoscenza degli alimenti anche per un’alimentazione equilibrata.
Laboratorio di geografia: potenzia l’orientamento spaziale, la conoscenza del territorio locale e nazionale, anche attraverso usi e costumi locali.
Animazione musicale: utilizza il linguaggio musicale per esprimere se stessi e mettersi in relazione con l’altro.
L’integrazione
Gli utenti della struttura interagiscono e si relazionano con il territorio in cui è ubicata la comunità. Ciò avviene attraverso le uscite quotidiane in paese e la partecipazione ad alcune attività offerte dalle associazioni locali, nonché feste organizzate dalla comunità, condivise con le famiglie degli utenti e le associazioni ecclesiali e civili del territorio.
Sono previsti inoltre momenti di socializzazione in cui prevale l’aspetto ludico e di intrattenimento, la programmazione di uscite al cinema, in pizzeria, ad eventi locali, ma anche gite fuori porta.
La Direzione